Cambiare forma ai capelli: come funziona?

Cambiare forma ai capelli: come funziona?

Passare da capelli lisci come spaghetti a riccioli ben definiti e viceversa, oggi si può. Ma cosa avviene, a livello chimico, all’interno del fusto e che effetto hanno questi trattamenti sulla salute delle nostre chiome? Lo scopriamo insieme!

 

Un passo indietro per capire meglio

La forma naturale dei nostri capelli, ovvero il fatto che siano lisci, ricci o mossi,  è determinata dalla disposizione che le catene di cheratina assumono all’interno del fusto e dai diversi tipi di legami trasversali che tengono unite queste catene, come i ponti disolfuro e i legami a idrogeno. 

Dall’ordine in cui questa importantissima proteina è disposta all’interno del fusto, derivano i capelli lisci e quelli ricci. 

Il cambio di forma dei capelli può essere di tipo temporaneo oppure permanente: vediamo insieme di che si tratta! 

 

Modifiche random 

Immaginiamoci quel momento in cui abbiamo appena passato la piastra, poi usciamo e in tempo zero abbiamo capelli crespi e disordinati. 

Ecco, questa condizione si crea a causa dell’umidità presente nell’aria che provoca un aumento dei “legami a idrogeno” tra le molecole di acqua dell’ambiente e le fibre di cheratina.

La forma che avevano i nostri capelli tende a modificarsi perché si perdono i vecchi legami a idrogeno e se ne formano di nuovi in maniera però, del tutto casuale, imprevedibile e non omogenea.

Questo accade perché la cheratina interagisce con diverse quantità di acqua in punti differenti della chioma.  

 

Modifiche temporanee

Anche il calore intenso, quello della piastra o del phon ad alte temperature,  è in grado di interferire con i legami a idrogeno presenti nei nostri capelli: questa volta, però, la nuova forma che assumeranno, sarà controllata e non casuale.

Attraverso l’acqua andremo a rompere i vecchi legami a idrogeno che poi ricomporremo, tramite l’asciugatura con la piastra o con i bigodini, nella forma riccia o liscia, a seconda del tipo di messa in piega che andremo a scegliere. 

L’effetto, ovviamente, sarà solo temporaneo e piano piano la disposizione della cheratina tornerà al suo stato originario, in particolare quando i capelli entreranno a contatto con l’acqua e l’umidità.

 

Modifiche permanenti

I legami chimici responsabili del cambio di forma permanente dei capelli, sono invece i “ponti disolfuro”, legami che si creano tra 2 atomi di zolfo di catene adiacenti di cheratina.

Meno spazio avrà la cheratina, maggiore sarà il numero di ponti disolfuro che si creeranno, più la cheratina si accorcerà provocando un arricciamento dei capelli e viceversa! 

Come si fa a rompere i ponti disolfuro esistenti per riassemblarli in modo diverso, andando così a creare una nuova forma? 

 

La permanente dal passato a oggi 

Fino alla metà del secolo scorso, la permanente veniva eseguita con metodo “a caldo”: come abbiamo raccontato nell’articolo “Tutto sulla permanente”, il capello veniva trattato con sostanze alcaline e poi messo in piega attraverso bigodini roventi, pre riscaldati a temperature fino a 200°.

Come si riesce facilmente ad immaginare, questo procedimento, ripetuto poi regolarmente nel tempo, non era esattamente un toccasana per le chiome delle signore! 

Dalla metà degli anni ‘40 in poi,  si è passati alla “permanente a freddo”, un nuovo metodo che prevedeva fosse un processo chimico a rompere e riassemblare i ponti disolfuro in una nuova disposizione. 


Come si cambia la forma del capello

Come è ormai chiaro, sia la permanente e che la lisciatura vanno a intervenire sui ponti disolfuro.

In parole semplici: i nostri capelli sono composti prevalentemente da cheratina, una proteina ricca di zolfo. 

Proprio tra le varie molecole di zolfo, appartenenti a catene diverse di cheratina, si creano dei legami chimici che vengono chiamati ponti disolfuro e che determinano la forma, arricciata o liscia, dei capelli. 

Per passare da ricce a lisce o viceversa, è necessario rompere i ponti disolfuro esistenti, dare la nuova forma desiderata, con i bigodini o con la piastra e successivamente ripristinare il ponti disolfuro nella nuova forma.

Ma qual è il procedimento che si usa, oggi, per rompere questi legami? 

Si ricorre ad un agente riducente, fino a qualche anno fa l’ammoniaca, oggi altre sostanze alcaline che, chimicamente, si comportano allo stesso modo: aprono le cuticole e rompono i ponti disolfuro.

Si passa quindi a un’azione meccanica che modelli a nostro piacimento i nuovi ponti disolfuro: è il momento dei bigodini o della piastra! 

Per rendere questa modifica permanente, infine, viene applicato sui capelli una sostanza fissante che va a ripristinare i ponti disolfuro là dove desideriamo che il capello diventi liscio o che si arricci. 

 

Curiosità

Quando sentiamo parlare di “trattamenti liscianti con cheratina”, teniamo presente che il procedimento è quello illustrato fin qui: la cheratina viene soltanto aggiunta per rimpolpare il capello e rendere i fusti più elastici e compatti, dato che questi trattamenti li infragiliscono parecchio.

Utilizzare prodotti di Hair Care contenenti cheratina, aiuta i capelli a riprendersi da permanenti e lisciature chimiche: tra i prodotti Hava, la cheratina è presente in Balsamo, Maschera e Spray e si tratta di cheratina proveniente da lana di scarto, che viene quindi riutilizzata ed evita, così di andare sprecata!