Alla scoperta del pH!

Alla scoperta del pH!

Che cos'é e perché é importante saperlo per scegliere i prodotti di hair care.

Si sente molto parlare di pH bilanciato e adatto a cute e capelli, ma sappiamo esattamente che cosa significhi? 
Approfondiamo il tema del pH e scopriamo perché uno shampoo che non fa lacrimare gli occhi di sicuro non va usato sui capelli! 

 Che cos'è il pH?

Il pH è l'unità di misura dell’acidità e dell'alcalinità di una sostanza disciolta in acqua. 

I suoi valori vanno da 0 a 14 e la metà, cioè il 7, indica una situazione di neutralità. 

Le sostanze che si posizionano sotto al valore 7 della scala del pH, sono ritenute acide, se stanno sopra invece e quindi corrispondono a valori tra 8 e 14, abbiamo a che fare con sostanze alcaline o basiche. 

Il nostro pH 

Ogni zona del corpo ha il suo valore specifico nella scala del pH: la pelle del viso, quella delle ascelle, le parti intime, i capelli e il cuoio capelluto corrispondono a livelli di acidità e basicità diversi. 

Il pH della cute si aggira intorno a 4.5/5.5, mentre le lunghezze, rivestite dal film idrolipidico, sono tra gli elementi più acidi del nostro corpo e arrivano fino a 3.5.

Nella scelta dei prodotti di Hair Care (e non solo), occorre quindi tenere conto del pH, per capire se i loro valori coincidono con quello fisiologico della zona del corpo che andiamo a trattare, mantenendo così intatto il suo naturale equilibrio, o se invece rischiamo di alterarlo. 

Utilizzare prodotti non idonei al pH della zona interessata - qui nello specifico parliamo di cute e lunghezze ma il discorso riguarda tutto il corpo - può causare danni e alterazioni strutturali

pH e capelli

Le cuticole, ovvero le scaglie poste esternamente sul fusto del capello che hanno il compito di proteggerlo dagli agenti esterni, sono molto sensibili alle variazioni del pH: si aprono in presenza di prodotti alcalini e si serrano con l’aumentare dell’acidità.

Utilizzare prodotti con pH basico, quindi maggiore di 7, provoca un aumento della porosità del capello: il conseguente ammorbidimento della cuticola, che si affloscia come una pigna bagnata, impedisce al capello di trattenere l’umidità e le sostanze nutrienti.

Viceversa, se applichiamo sui capelli una sostanza con pH molto acido, le cuticole tenderanno a sigillarsi e l’umidità e i nutrienti faranno fatica a penetrare all’interno del capello. 

Per evitare che il capello si disidrati e non riceva il giusto nutrimento, è fondamentale che, dopo l’utilizzo di prodotti basici, il pH fisiologico dei capelli, che si aggira tra i 4 e 5.5, venga ripristinato. Come? Grazie ad una sostanza un pò più acida, che abbassi il pH. 

Tinte permanenti e pH

Il procedimento di apertura e poi chiusuraforzata delle cuticole, viene utilizzato, ad esempio, per le colorazioni permanenti: il capello viene prima aperto per far penetrare il colore al suo interno grazie a una sostanza basica (es. l'ammoniaca) e poi viene sigillato con l’aiuto di una sostanza dal pH acido, in modo che il pigmento colorato rimanga incastrato all'interno del capello. 

Il pH nell'Hair Care Routine

Un procedimento simile ma non dannoso (a differenza delle tinte), avviene durante la nostra normale Hair Care quotidiana.

Lo shampoo, infatti, presenta un pH più alcalino di quello del capello (tra 4 e 6) utile allo svolgimento della sua azione detergente e a stimolare l’apertura delle cuticole così da facilitare l’ingresso dei nutrienti all’interno del capello. 

Il balsamo, applicato successivamente, presenta valori tra 3.5/5, che ristabiliscono la fisiologica acidità del capello e richiudono le cuticole permettendo così al capello di trattenere il nutrimento e di rimanere protetto dagli agenti esterni. 

Il nostro consiglio è quello di utilizzare prodotti della stessa linea, formulati per lavorare in sinergia alzando e abbassando lievemente il pH, per poi ristabilire, a fine trattamento, l’equilibrio fisiologico dei nostri capelli. 

In generale, comunque, è meglio non utilizzare prodotti con pH fuori dal range compreso tra 4 e 6

Lacrime e capelli

Non tutto ciò che troviamo in commercio fa attenzione alle reali esigenze e al benessere di cute e capelli, anzi!

La maggior parte degli shampoo ha un pH non bilanciato, troppo alcalino per i nostri capelli. 

In particolare dobbiamo fare attenzione a quelli che vantano di non far bruciare gli occhi, usati in particolare per i bambini.

Se gli occhi non bruciano infatti, non è certamente per via della estrema delicatezza di questi prodotti, al contrario: il pH degli occhi (o lacrimale), infatti, è molto più basico di quello dei capelli e varia da 7 a 7.4!

Gli shampoo che promettono di non far lacrimare gli occhi, in realtà ci faranno piangere dopo, quando i nostri capelli saranno secchi e rovinati a causa dell’eccessiva porosità! 

Il test del pH 

Come possiamo sapere qual è il pH di un prodotto?

Quando sui prodotti non è indicato il pH e non viene menzionato il fatto che sia bilanciato sulle esigenze di cute e capelli, possiamo controllare autonomamente grazie alle cartine tornasole.

Si tratta di semplici strisce di carta, che è possibile comprare online o in farmacia, su cui viene applicato un colorante naturale (il tornasole appunto) che cambia colore in base al pH dell’ambiente in cui si trova: diventerà blu - viola in ambiente basico, verde quando il pH è neutro e rosso - arancio all’aumentare dell’acidità. 

Basterà prelevare qualche goccia di prodotto, appoggiarla sopra alla cartina tornasole e confrontare il colore ottenuto con quelli che troviamo indicati sulla confezione.